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EverGreen 

Livyng EcoDesign

L’amore per la natura e il rispetto per essa, unite alla passione per il design, sono le fondamenta del brand Livyng Ecodesign, un’impresa faentina nata nel 2015 da un’idea di Federica Cicognani. Questo brand giovane e dinamico produce illuminazione, librerie, arredi e oggettistica con uno stile fortemente riconoscibile: la materia prima è infatti costituita dal legno di edera, di provenienza esclusivamente locale, altrimenti destinato alla degradazione naturale o alla combustione. Unendo questo legno pregiato a materiali di antica e nuova generazione, come la porcellana o i biopolimeri, si ottiene un prodotto ad elevato valore aggiunto estetico e di qualità eco-socio-sostenibile che è il segno distintivo del lavoro del team Livyng Ecodesign.

 

Come definirebbe la sua filosofia progettuale e quali sono le principali fonti da cui trae ispirazione per i suoi lavori? (internet – mostre – piattaforme …) 

 

Così come disse Albert Eistein:  “Ogni cosa che puoi immaginare, la natura l'ha già creata.”

Anche noi siamo fieri di osservare che è stata la Natura a progettare i nostri prodotti. Quello che la Livyng Ecodesign vuole fare emergere è il proprio “Natural feeling”, da intendersi sia come passione nei confronti di una natura che dona ispirazione, sia come sentimento spontaneo, irrefrenabile, semplice nella sua complessità.

Consapevoli di godere dell’inestimabile eredità semantica di Andrea Branzi che nel suo “nuovo artigianato” pone le origini di Alchimia e Menphis, anche la Livyng Ecodesign propone un linguaggio espressivo che va molto al di là della produzione industriale, donando ai propri prodotti un’aura poetica, magica e senza tempo.

Al carattere artigianale e tradizionale della lavorazione del legno vengono aggiunte le nuove tecnologie e i materiali di innovazione sempre nel rispetto ecologico, quale “trait d’union” tra il passato dell’Art and Craft e il futuro della tecnologia digitale.

 

Secondo lei come si è evoluto il linguaggio del design e quali sono le tendenze oggi più interessanti? 

 

Nessun linguaggio nasce svincolato ma è sempre il risultato dell’evoluzione dei precedenti e di una sensibilità ai bisogni contemporanei. In questo periodo storico in cui il problema più pressante è l’aspetto ambientale inteso come capacità o meno dell’uomo di dare continuità alla propria specie senza compromettere le altre e il proprio habitat, per la Livyng Ecodesign le tendenze di design più interessanti sono quelle in cui la natura è sempre considerata come stakeholder principale, insieme all’utente finale. Il riavvicinamento al sapere artigiano che si contrappone alla produzione parossisticamente massiva, inteso come saggezza produttiva e attenzione al bene comune, unito al bisogno tecnologico che avanza costantemente, è il trait d’union tra passato e futuro al quale vogliamo appartenere.

 

Quali sono, secondo lei, le figure professionali del futuro in ambito del design? 

 

Sicuramente i “Makers”, i quali hanno sdoganato la rigidità di competenze all’interno delle mansioni e hanno dato risposta positiva al “non si può fare” e al “non esiste”.  La condivisione del saper fare sta portando a una crisi della figura professionale del designer. La tecnologia è sempre più pret a porter, la vera svolta è nella capacità relazionale:

ogni professionista nel mercato del prodotto deve avere spiccato senso imprenditoriale inteso come somma delle conoscenze trasversali.

 

Secondo la sua opinione Internet e i social aiutano o complicano la vita dei designer? 

 

Internet e i social sono un’opportunità, oltre che un dato di fatto. Complicano se vissuti come qualcosa di superfluo o come una minaccia ma aiutano e diventano indispensabili nella consapevolezza e padronanza dello strumento. Bisogna conoscerli, studiarli ed imparare ad organizzare il proprio lavoro anche in base ad essi.

 

Le vostre lampade Kenosi sono uniche nel loro genere, delle vere opere d’arte. Come è nato questo progetto?

 

Nelle lampade da terra Kenosi la contorsione del legno accompagna lo sguardo sedotto dello spettatore alla ricerca di figure fantastiche. I vibranti profili, le venature, i nodi e le torsioni del legno sono messi in evidenza come libera espressione della forza di questo materiale, della sua prepotente vitalità, della sua seducente e imperitura saggezza.

Le forme delle lampade da terra Kenosi sono il risultato dell’intimo rapporto intercorso tra l’edera e il suo albero ospite, un vissuto simbiotico unico e irriproducibile. L’edera cresce rigogliosa nel nostro territorio, sia in pianura che sull’Appennino, si avvinghia all’albero e nel corso degli anni con le sue fronde adombra quelle dell’albero il quale, non vedendo più luce, muore.

L’albero e l’edera vengono così raccolti, puliti e lavorati. L’edera funge da elemento verticale-strutturale, mentre l’albero ospite viene utilizzato come basamento o ripiano orizzontale.

Tali lavorazioni, sia il taglio dell’edera che dell’albero ospite, vengono eseguite nel più totale rispetto della natura, prestando la massima attenzione a non alterare nessun equilibrio. Anche le successive lavorazioni di ripulitura e assemblaggio sono realizzate nel rispetto ecologico attraverso l’uso di pochi attrezzi artigianali sapientemente adoperati, prestando la massima attenzione a minimizzare gli interventi e l’energia necessaria in tutte le fasi della lavorazione. Inoltre gli impianti elettrici illuminanti sfruttano la tecnologia LED, quindi alta efficienza e ottimo risparmio energetico.

L’Edera nella sua forza organica e adattiva è pura determinazione e interpreta da sempre l’essenza della Natura.

 

Greta Belloli

© 2016 by Project-E. EVOLUTION BECOMES EVERGREEN 

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